La Ricerca di Bing è spesso e volentieri trascurata nelle strategie organiche di un’attività online. Il motivo è semplice da intuire: in Europa, e più in generale nel mondo, Google detiene la fetta di mercato più corposa per ciò che concerne l’utilizzo dei motori di ricerca. Anzi, senza troppi fronzoli, il dominio di Google è schiacciante. Le uniche macro eccezioni sono rappresentate da Russia e Cina, dove dominano rispettivamente Yandex e Baidu: due mondi a parte.
Tuttavia, trascurare completamente Bing non è sempre una soluzione saggia. Un dato su tutti dimostra che la Ricerca Bing rappresenta comunque un mercato dal potenziale interessante. Stringendo il focus sull’Europa, e prendendo in considerazione tutti i device, la quota di mercato di Bing nel 2020 raggiunge a malapena il 3%, mentre Google supera abbondantemente il 90%. Tuttavia, il quadro si fa via via più interessante se si filtra per i dispositivi destkop: in questo caso, Bing balza quasi al 6% mentre Google scende all’88%.
Perché? L’interpretazione più logica è che Bing è il motore di ricerca predefinito di Microsoft Edge, il browser internet preinstallato nei computer Windows. Sottovalutare questa percentuale di utenti significa ignorare milioni di persone che ricercano attivamente su questo motore di ricerca.
Perché è importante segnalare il tuo sito a Bing
Bing rappresenta quindi un’opportunità da cogliere, proprio perché in molti non l’hanno ancora fatto. In certi casi il motore di Microsoft permette di competere per posizioni che, in segmenti di mercato molto competitivi, su Google è complicato raggiungere. Tra i progetti che seguo, ce n’è uno in particolare che per una determinata parola chiave molto competitiva si posiziona in seconda pagina su Google, mentre su Bing è in prima pagina.
Insomma, c’è del potenziale da sfruttare. Nicchie di mercato in cui inserirsi. Inoltre, il grado di precisione di Bing inteso come qualità di risposta agli intenti di ricerca è sempre crescente. Che fare, quindi? Il primo passo è indubbiamente quello di segnalare il proprio sito su Bing Webmaster Tools, l’equivalente della Search Console di Google. In questo modo, garantiamo la regolare scansione delle nostre pagine web sul motore di ricerca di Microsoft, e possiamo seguire l’andamento del processo di indicizzazione e posizionamento.
Le nuove funzioni del Bing Webmaster Tools
Recentemente Bing ha rivoluzionato il proprio set di strumenti per webmaster, modificandone interamente l’interfaccia. Ne è venuto fuori uno strumento davvero squisito per usabilità e esperienza utente. Ma ciò che caratterizza il nuovo Webmaster Tools di Bing sono le sue funzioni. In alcuni casi completamente nuove – come l’utile analizzatore dei backlink – in altri potenziate in perfomance e interfaccia, come lo strumento per la ricerca delle parole chiave.
Il risultato è che non ci sono più scuse. Col nuovo Webmaster Tools, Bing ha fatto centro. Lo ha fatto dando a proprietari di siti web e professionisti SEO uno strumento efficiente per implementare e monitorare la propria strategia di visibilità organica sul suo motore di ricerca.
Non resta che andare a vedere nel dettaglio come sfruttare le nuove funzionalità dello strumento di Bing.
Analisi dei Backlink
Lo strumento completamente nuovo, e probabilmente il più interessante, introdotto dal nuovo Bing Webmaster Tools è il report chiamato “Similar Sites” nell’analisi dei backlink. Grazie a questo report è infatti possibile visionare il profilo backlink di qualsiasi sito web e confrontarlo col proprio.
Backlinks is back in the new Bing Webmaster Tools https://t.co/OiERBQYViP ! Backlinks not only for your site but also for other sites (tab Similar sites), including for sites we suggest. Have a look and give us feedback on this beta tool.
— Bing Webmaster Team (@BingWMC) June 2, 2020
Questa è una funzione trasversale, che in genere viene fornita in dotazione con gli strumenti SEO a pagamento. Bing la mette a disposizione gratuitamente. Con qualche limite, certo: lo spider che scansiona il profilo backlink è Bingbot, e dunque ci possono essere delle discrepanze con i backlink scansionati da altri tipi di bot. Questo è perfettamente normale, e non riduce l’utilità dello strumento.
Una volta lanciata l’analisi, verrà generato un report con il confronto tra i profili backlink dei due domini. In particolare, verranno confrontati i domini referral e i principali anchor text. Si può andare ancora più in profondità, cliccando sul dominio di nostro interesse: si aprirà un nuovo report con le URL di quello specifico dominio che puntano sul sito, i relativi testi di ancoraggio, e le URL di destinazione. C’è tutto ciò che serve per condurre un’analisi backlink a 360°.
Ricerca delle Parole Chiave
Ebbene sì: il Webmaster Tools di Bing ha uno strumento di ricerca di parole chiave integrato al suo interno. Naturalmente il database di riferimento è quello di Bing Search. Questa è, personalmente, la mia funzione preferita all’interno dello strumento. Sebbene il database delle ricerche su Bing non sia vasto come quello di Google, lo strumento si rivela utilissimo per un’analisi preliminare delle parole chiave da posizionare su Bing.
Il Keyword Research Tool di Bing permette di vedere:
- I volumi di ricerca delle parole chiave filtrate per paese, lingua e device;
- Le chiavi correlate, le domande collegate a quella specifica chiave e le nuove parole chiave scoperte con cui posizionarsi;
- Le prime 10 URL posizionate per quella parola chiave all’interno della SERP di Bing.
Site Scan: Scansione del Sito
L’ultima nuova funzione del nuovo Webmaster Tools di Bing è il Site Scan. Si tratta di uno strumento che effettua una scansione del sito per rilevarne le principali criticità tecniche, come meta tag mancanti, titoli troppo lunghi e contenuti duplicati. Anche questo è uno strumento completamente gratuito, e del tutto trasversale, che può essere utilizzato per analizzare qualsiasi sito.
Per avviare un’analisi basta andare all’interno della funzione Site Scan e lanciare una nuova scansione. Si dovrà impostare il nome della scansione, lo scopo – cioè ciò che si vuole scansionare: l’intero sito, la sitemap o una lista di URL – e il limite di pagine scansionabili. La richiesta sarà inserita in lista d’attesa e sarà disponibile dopo qualche ora.
L’output dell’analisi ci restituirà un elenco di criticità tecniche relative alla SEO on-page, con il dettaglio delle URL interessate, che possiamo andare a verificare ed eventualmente correggere, per migliorare l’ottimizzazione del sito.
Altre funzioni
Naturalmente lo strumento per webmaster di Bing prevede tutte le altre funzionalità che si possono catalogare in una console della ricerca. Tramite il Bing Webmaster Tools è possibile infatti:
- Inviare la sitemap per agevolare l’indicizzazione del nostro sito sul motore di ricerca;
- Monitorare il rendimento del sito nella Ricerca Bing, e in particolare verificarne il numero di clic, impressioni, il CTR e il posizionamento medio;
- Bloccare temporaneamente le URL che si vogliono escludere dalla Ricerca Bing. Naturalmente il modo più efficace per deindicizzare un contenuto resta quello di aggiungere il tag noindex alla pagina;
- Impostare la frequenza di scansione del Bingbot in base alle ore di punta dell’attività del sito;
- Verificare se un indirizzo IP che accede con una certa frequenza sospetta al sito è davvero il crawler di Bing. È una funzione utile per identificare traffico spam al sito.
Conclusione
Bing ci offre un vero e proprio tool SEO con una serie di funzionalità completamente gratuite. Sotto questo aspetto, il Webmaster Tools di Bing appare superiore alla Search Console, che comunque rimane uno strumento imprescindibile per la SEO su Google. Con questa nuova versione del Webmaster Tools, Bing ci sta invitando a segnalare i propri siti sul suo motore di ricerca. Resta, e resterà, pur sempre il secondo motore di ricerca sul gradino del podio. Ma continuare ad ignorarlo significa perdere opportunità che altri potrebbero sfruttare.